GIORGIO AJAZZONE - tessera N°147
Trentasette anni non sono un giorno, specialmente se rappresentano più della metà della storia della società cui da una vita si appartiene. Giorgio Ajazzone alla Samp appartiene da una vita e della Samp stessa ha vissuto, da dentro, metà storia. Un lungo sogno. Facile per assonanza affermare che Giorgio Ajazzone sia dunque metà della Sampdoria o quanto meno, custode di metà delle memorie storiche di un club prestigioso e particolare come quello blucerchiato. Di metà delle memorie storiche in senso cronistico, di quelle più importanti in senso assoluto. Il team manager doriano ha partecipato a tutte le tappe del cammino che ha scritto la gloria e sancito la messa in calce di una delle favole più belle del calcio italiano. “Ho vissuto un sogno, sono un uomo fortunato. Ho tanti ricordi, di tutti, tutti belli. Potrei nominare uno per uno coloro che sono passati da Bogliasco e sorridere”. Giornate in blucerchiato Ajazzone ne ha vissute tante dal 1978, anno del suo insediamento in società dove arrivò come impiegato. In quel momento, anche se le cose non andavano benissimo, i dipendenti venivano trattati quasi meglio dei calciatori. “Poi arrivò Paolo Mantovani, che ci fece vivere un sogno, non potrò mai ringraziarlo abbastanza. Ricordo le lunghe notti in sede: lavoravamo fino alle due del mattino ma non ci pesava, si respirava un entusiasmo incredibile. Mantovani faceva gruppo con noi, veniva a far qualche chiacchiera dopo aver finito nel suo ufficio, ci faceva sentire importanti. Sono cose che non si cancellano”.
Tanti campioni sono passati sotto la sua ala, tantissimi…
Alviero Chiorri: “Un po' matto, ma che giocatore!”.
Roberto Mancini: “Carattere particolare, però Roberto era un campione in ogni senso”.
Gianluca Vialli: “Ragazzo intelligentissimo, in campo e fuori”.
Ruud Gullit: “Andavamo a cena fuori una volta a settimana, è un amico”.
Francesco Flachi: “Per me è stato come un figlio. Testa tutta sua, ma gli ho voluto e gli voglio bene”.
Antonio Cassano: “In pochi anni mi ha dato quanto non ho mai ricevuto prima. Antonio è speciale, gli voglio bene”.
Trent'anni vissuti in un sogno...Pochi possono dirlo.
Grazie Giorgio, orgogliosi di averti come socio onorario nel nostro Club…
(Estrapolato dal sito http://www.sampdorianews.net/)